Vescovo Diego de Landa
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8.01.2015 / 21.12.2022

Vescovo Diego de Landa

vescovo diego de landa
Vescovo Diego de Landa
12.11.1524 - 29.04.1579

Il mio parere sugli assassinii di massa
del Vescovo Diego de Landa

Alcuni anni fa si poteva trovare nel web tutti i fatti di sangue del Vescovo Diego de Landa e per esempio anche di San Cirillo di Alessandria. Allora vennero menzionate migliaia di vittime. Nel frattempo questi fatti sanguinosi sono spariti. L'anno passato potei trarre dal web che il frate francescano Diego de Landa aveva fatto ammazzare circa 150 religiosi Maya. Quest'anno ne sono rimasti 30. Oggi si negano persino questi 30. Ma dopotutto si tratta di un assassinio di massa e di una mattanza sanguinosa, non ce lo dobbiamo mai dimenticare.

Così, l'8 gennaio 2015 ho iniziato vaste ricerche nel web in merito al Vescovo Diego de Landa.



Ma pensate un po': Un giudice dell'inquisizione viene accusato da un governatore di aver commesso assassinii di massa e viene mandato in Spagna per farlo processare. Ciò è avvenuto soltanto nel caso di Diego de Landa. Ma a questo punto ci si deve domandare:

"Che cosa ha fatto Frate Diego de Landa, giudice del Santo Ufficio inquisitorio sul territorio di Yucatan, perché un governatore trovi il coraggio di accusare l'inquisitore?"
Qui devono essere avvenuti dei fatti molto gravi. Ma nel web non si trova più niente di tutto ciò. I metodi di barbara tortura dell'inquisizione sono risaputi e Diego de Landa ha certamente fatto bene il suo lavoro. Certe storie la non Santa Chiesa le cancella volentieri.

Tra l'altro nell'Auto-da-fe (processo religioso inquisitorio) di Manì del 1562 sono stati perdonati 150'000 Maya che vennero poi rimandati nei loro paesi. Vedi a destra i differenti PDF sul processo di Manì. Ma se 150'000 persone umane sono state perdonate per pura pietà, si può presumere che ogni 10° sia stata giustiziata a morte. Ciò sarebbero i 15'000 religiosi Maya che si menzionano sotto voce e che sono stato assassinati dall'inquisizione. Ma tutto ciò resta naturalmente la mia opinione soggettiva.

Ma facciamo un po' un conto:

Verso l'anno 1500 esistevano circa 20'000'000 di Maya. Solo dopo molti anni, molti di loro sono morti a causa delle malattie che sono state importate dall'Europa. Ma se presumiamo che su 500 Maya ci sia stato un religioso Maya, allora questo equivale ad una bella cifra di 40'000 religiosi Maya. Ma dopo il "missionamento" tramite Diego de Landa non ce ne è rimasto neanche uno solo!

Se si osservano tutti questi importanti indizi oggettivamente, allora si può presumere un assassinio di massa tra i Maya. Ma oggi, chi pulisce così bene il web da questa mattanza?


La vita di questo Vescovo, come viene presentata oggi nel web

Parte prima

Diego de Landa nacque il 12 novembre 1524 a Calderon, nella Casa de los Gallos, come figlio di una famiglia nobile, presso la Villa Condal de Cifuentes, Guadalajara. Presumibilmente ha trascorso i suoi primi anni di scuola nel convento francescano di Cifuentes, dal 1529 fino al 1541.

Circa dal 1541 fino al 1547 continuò a studiare nel monastero di San Juan de los Reyes, a Toledo. Nel 1547 si trasferì nel convento di San Julián e San Antonio de La Cabrera di Madrid.

Nel 1548 venne convinto dal frate Nicolás de Albalate di andare a Yucatan. Là, da bravo missionario, avrebbe potuto convertire i Maya alla religione cattolica.

Per la prima volta a Yucatan (1549-1563)

Nell'agosto 1549 Diego de Landa raggiunse Campeche e si diresse poi verso Izamal, dove inaugurò la missione di San Antonio.

Dal 1549 fino al 1552 viaggiò attraverso la penisola di Yucatan, al fine di convertire alla religione cattolica i Maya nella giungla di Yucatan. Durante questo periodo apprese la lingua dei Maya servendosi della grammatica di Frate Luis de Villalpando. Imparò poi la lingua dei Maya così bene, che infine poté persino correggere la grammatica del suo maestro.

convento de izamal merida back convento de izamal merida front
Fronte e parte posteriore del convento di Izamal, Merida. Il convento fu costruito servendosi della sostanza di una piramide Maya.

L'evangelizzaione tramite i frati, che sembrava così importante, causò un conflitto con i proprietari terrieri. Questi asserivano che l'evangelizzazione causava delle assenze di lavoro e riduceva la voglia di lavorare. Tra il 1552 ed il 1558 ci fu una rivolta dei proprietari terrieri, particolarmente nella provincia di Valladolid, dove bruciarono due volte il convento e la chiesa. In questo clima era necessario un intervento delle autorità. Alonso Lopez Cerrato, secondo presidente del Real Audiencia di Guatemala, quale Auditore di Yucatan, assegnò il caso a Tomás López.

Il 27 ottobre 1553, Diego de Landa partecipò alle convenzioni di Cabildo de Mérida, tra i francescani ed i proprietari terrieri, al fine di regolare i salari degli Indios.

Nonostante i "grandi sforzi" dei francescani - ed anche se sembrava che accettassero la religione cattolica - nei templi preispanici abbandonati continuavano i rituali ed i sacrifici umani.

Nel 1558 de Landa sorprese una quantità di Indios che teneva dei rituali a Chichén Itzá. Fece subito una messa, predicò il vangelo e buttò fuori tutte le immagini dei falsi dei.

Nel 1558 frate Lorenzo de Bienvenida andò in Spagna, al fine di poter reclutare più missionari per la loro missione. Il 3 aprile 1559 Diego de Landa scrisse una lettera al Consiglio degli Indios e propose frate Lorenzo quale Vescovo di Yucatan.

Il 19 febbraio 1560 Diego de Quijada venne nominato governatore della provincia di Yucatan. Per interessi propri il governatore divenne un appoggio importante per de Landa nella sua lotta contro le eresie degli Indios.

Un paio di mesi più tardi, frate Francisco Navarro e frate Diego de Landa - quale giudici regolari della inquisizione spagnola - giudicavano colpevoli alcuni spagnoli per eresia, tra di loro anche alcuni proprietari terrieri.

il 12 novembre 1560, Diego de Landa fu nominato Abate del convento di Mérida.

Nell'agosto del 1561, Hunacti mostra a Frate Pedro de Ciudad Rodrigo, Abate del convento, il cadavere di un bambino con le tracce di rituali di sacrificio.
(nota dell'Autore: Ma chi dice che siano stati gli Indios a far tanto?)

Alcuni mesi più tardi alcuni allievi di Manì mostrano a Frate Pedro una quantità di ossa da rituali. Tutto ciò spinse Landa a sentenziare "alcuni" Indios per eresia.

Il 13 settembre 1561 Landa viene nominato responsabile per la chiesa cattolica di Yucatán, senza essere vescovo. Dato che mancava un vescovo già dal 1557, esso diventò così la più alta autorità religiosa di tutta la provincia di Yucatan e nello stesso anno anche per il Guatemala.

Nel giugno 1562, durante la caccia, il portinaio del convento di Mani, Peter Che, scopre in una grotta un cervo ancora caldo, al quale era stato strappato via il cuore. Esso trovò anche molti altari di Dei e sporcizie di sangue. Pedro Che informò immediatamente frate Pedro su quanto aveva scoperto e questo andò subito da frate Diego de Landa. Questo, a sua volta, andò a Mani per consultarsi con Diego de Quijada.

Diego de Landa venne continuamente confrontato con i rituali degli indios e s'impose con "mano ferrea e con tutti i suoi poteri di inquisitore", ma anche con l'appoggio di Diego de Quijada.
(nota dell'autore: Ma se Fra Diego de Landa aveva già sentenziato molti Indios, cosa significa allora "imporsi con mano ferrea?")

Diego de Quijada dette l'incarico al tenente Bartolome de Bohorques di appoggiare Landa. Questo dovette obbedire ed eseguire qualsiasi ordine di Landa. Ciò che il frate chiedeva, il tenente lo dovette eseguire immediatamente ed inoltre eseguire le sue sentenze contro gli Indios. Landa ordinò a Bohorques - sotto la minaccia di essere scomunicato - di accettare la carica di sceriffo dell'inquisizione.

L' 11 giugno 1562 Landa ordinò di arrestare trenta capi Maya ed i giorni che seguirono pure il governatore di Manì, Francisco de Montejo Xiu, il capo degli der Oxkutzcab, Francisco Pacab, il capo dei Mama, Juan Pech, nonché Kazike Tekax e Diego Uz. Ora Diego de Landa s'impose con i barbareschi metodi di tortura e di esecuzione, che l'inquisizione gli aveva permesso.

Il 12 luglio 1562 si svolse a Manì un Tribunale religioso, al fine di sentenziare tutto ciò che era avvenuto durante l'anno precedente. Quale rappresentante delle autorità ecclesiastiche fu nominato Diego de Landa, come presidente del Tribunale inquisitorio e quale rappresentante delle autorità civili fu nominato Diego de Quijada. Le testimonianze sotto giuramento furono sottoscritte da Jerónimo de Contreras e Pedro Martinez.
Durante la notte furono tosati i capi Maya e furono distrutti circa 5000 idoli, altari, stele e vasi. Praticamente tutti i codici vennero bruciati. Ciò causò molti suicidi tra i Maya. Altri furono sentenziati.

Questa procedura provocò anche la rabbia dei proprietari terrieri, perché l'arresto di molti Indios aveva causato la fuga nella giungla di molti altri Indios, cosicché non rimase quasi più nessuno a svolgere il lavoro sui campi. Ciò causò però anche, che i Maya persero così definitivamente la fiducia negli spagnoli.

Il 14 agosto 1562 il nuovo vescovo di Yucatan raggiunse Merida, ossia frate Francisco de Toral. Sia i proprietari terrieri, come anche il difensore degli Indios, Diego Rodriguez Vivanco, sfruttarono questa occasione per convincere il nuovo Vescovo a mettersi dalla loro parte e contro Landa. Nell'ottobre Frate Toral ed il difensore degli Indios, formalizzavano le loro accuse contro frate Diego de Landa e le inviarono a Re Filippo II. Da un lato c'era Landa con i suo fratelli dell'ordine dei francescani insieme al sindaco Diego de Quijada e dall'altra parte il Vescovo Toral, il difensore degli Indios Rodriguez Vivanco ed i proprietari terrieri. Queste due parti sussisterono per un decennio.
(nota autore: A parer mio, qui nel web, si tenta di far fare a Diego de Landa la parte della vittima di una cospirazione.)

A causa di queste accuse Landa decise di rivolgersi al Vice-Re ed andò a Campeche. Là, dove erano già stati Toral e Quijada, incontrò Martin Cortés Zúņiga, unico figlio legittimo di Hernán Cortés, che tentò di mediare tra le due parti. Dopo Cortés intervenne anche Francisco de Montejo il giovane, ma pure lui non riuscì a far fare la pace alle due parti.

Le accuse raggiunsero Re Filippo II e per questo motivo Landa decise di recedere dalla sua carica e di recarsi in Spagna.
(nota dell'autore: Ma se in Spagna stavano aspettando di fargli il processo, certamente non è stato lui a decidere di recarsi in Spagna)

Seconda parte della vita del Frate Diego de Landa, a partire dal 1564

Quasi catturato da sanguinosi pirati, Diego de Landa trascorse molti mesi malato a Santo Domingo. La Spagna la raggiunse nell'ottobre 1564.
(nota dell'autore: Il poveretto ci ha messo 2 anni per raggiungere la Spagna. Ha forse tentato la fuga? Penso però che abbia lasciato crescere l'erba sui suoi fattacci.)

I primi giorni li trascorse nel convento di San Juan de los Reyes. Dopodiché si trasferì a Barcelona, presso la sede centrale del suo ordine francescano. Con una lettera, che gli fu consegnata, dovette recarsi a Madrid per difendersi davanti al Re ed il Consiglio degli Indios.

Il 13 febbraio 1565 la faccenda del Frate Diego fu data alla Commissione amministrativa dei francescani di Castiglia, ossia al frate Pedro de Bobadilla. Questo a sua volta inoltrò il caso a frate Francisco de Guzman, per giudicarlo. Il 2 maggio il perito presentò una perizia a favore di Landa ed un anno dopo il Vescovo Toral ritirò le accuse contro Landa: " ... esso si alzò dalla sedia e si mise in ginocchio, come un buon frate asserì di essere in colpa e di aver commesso degli sbagli, .............. Ha chiesto a tutti perdono e promesso di mettere tutto a posto per scaricare la sua coscienza."
(nota dell'autore: Qui non si capisce bene chi si sia messo in ginocchio.)

Oggi non si sa più, ma presumibilmente tra gli anni 1566 e 1568, Diego de Landa dovrebbe aver scritto la sua opera "Relación de las cosas de Yucatán".

L'11 febbraio 1567, 10 religiosi di Yucatan scrivono una lettera a Filippo II e lo pregano di rimandarli il frate Diego de Landa, dato che questo conosce molto bene la cultura e la lingua dei Maya.

Nel gennaio 1569, frate Antonio de Córdoba, quale primo cittadino della allora Provincia di Castiglia emise una assoluzione a favore del frate Diego de Landa e lo dichiarò libero.
(nota dell'autore: Ma se il perito gli aveva già dato ragione anni prima, per quale motivo allora questa assoluzione? Oppure era stato condannato?)

Il 24 febbraio 1570 i francescani di Yucatán appresero che Landa era stato assolto e scrissero una lettera a Filippo II. con la richiesta di rimandarlo indietro.

Il 20 aprile 1571 morì Francisco Toral e così il Vescovato della Provincia di Yucatan rimase senza Vescovo.

Verso la fine del 1571, quando Landa si trovò nei conventi di San Julian e San Antonio, ricevette un decreto reale nel quale venne suggerito come Vescovo di Yucatan. Il 15 novembre 1572 in Sevilla, Landa venne consacrato Vescovo e ciò viene pubblicato nel foglio di Nueva Espaņa del 28 giugno 1573.



Di nuovo a Yucatan a partire dal 1573 fino alla sua morte

L' 11 ottobre 1573 il Vescovo Frate Diego de Landa raggiunse Campeche. Quando arrivò a Mérida dovette constatare che molti frati non conoscevano la lingua dei Maya. Dopo essersi arrabbiato molto introdusse di nuovo la scuola linguistica per tutti i missionari.

Nell'anno successivo fece stampare una dottrina cristiana per i Maya e quasi di sicuro anche la sua opera "Relación de las cosas de Yucatán". Purtroppo non ne esistono delle copie.

Il 28 febbraio 1578, Filippo II nomina Vescovo de Landa quale difensore degli Indios.

Il 29 aprile 1579 Diego de Landa muore nel grande convento di San Francisco (Mérida), dove è stato dapprima anche sepolto. Anni dopo fu riesumata la sua salma e le ossa furono trasferite a Cifuentes e poste in una nicchia della Capella di Calderón della Chiesa di El Salvador.

Nel 1937 la Chiesa di El Salvador fu profanata e ciò che rimaneva di Diego de Landa svanì per sempre.
(nota dell'autore: soggettivamente pensando ci si chiede chi abbia fatto sparire le ossa di questo scomodo vescovo francescano)

"La Relación de las cosas de Yucatán", che scrisse tra il 1566 ed il 1568 è un opera eccellente per capire la vita e la cultura dei Maya. In questo libro Landa descrive i Maya e la scoperta del Messico. Nel diciottesimo secolo svanirono le ultime persone che erano capaci di comprendere a fondo i Maya e le loro sculture.

Nel 1862, Charles Minot scoprì una copia del manoscritto nell'Academia de la Historia, a Madrid e lo fece tradurre in francese dall'Abate Étienne Brasseur de Bourbourg. Dopodiché lo pubblicò a Londra ed a Parigi nel 1864.



Fonti:

  • Diego_de_Landa - Wikipedia "ES"
  • Una dissertazione (in PDF) di "José Isidoro Saucedo Gonzáles" inerente i Maya, con tanto del processo di Mani del 1562 nel suo capitolo IV.  0,3 MB
  • Una seconda variante (in PDF) di "José Isidoro Saucedo Gonzáles" sul processo religioso di Mani del 1562.  0,7 MB
  • Il manoscritto di Diego de Landa è stato trovato nella Biblioteca de la Real Academia de Historia de Madrid dal francese Charles Minot ed è stato tradotto nel francese dall'Abate Étienne Brasseur de Bourbourg .  15,6 MB
  • Testo completo, senza immagini, della Relacion de las cosas de Yucatan.  0,5 MB